Alternanza
- L’Alternzanza
- Qual è lo scopo dei PCTO:
- Differenze organizzative:
- I tutor
L’alternanza scuola-lavoro ha subito importanti cambiamenti, intanto, si chiama PCTO, ovvero Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento.
All’apparenza, l’unica novità del PCTO sembrerebbe il nome, ma in realtà non è così. Ecco quali sono le differenze più importanti:
Il monte ore:
Il numero di ore che gli studenti dovranno svolgere nel corso degli ultimi tre anni del loro corso di studi prima dell’Esame di Stato è stato più che dimezzato ed effettivamente la durata delle esperienze ha subito una contrazione significativa, il che ha portato le scuole a riadattare l’approccio ai progetti e al metodo di lavoro.
Adesso il numero di ore previsto per il nostro Istituto è di 210 ore in luogo delle precedenti 400.
La riduzione del monte ore e delle risorse a disposizione degli istituti devono essere inquadrati nella volontà del Ministero dell’Istruzione di cambiare la natura dell’alternanza, pur riconoscendone il valore innovativo e disciplinare.
Se prima, infatti, le finalità dell’alternanza scuola-lavoro erano quelle di integrare con esperienze lavorative pratiche le conoscenze acquisite in aula, avvicinare la scuola al mondo del lavoro e responsabilizzare gli studenti sugli obblighi lavorativi, lo scopo del PCTO è quello di dare agli studenti la possibilità di sviluppare competenze interdisciplinari, a prescindere dal tipo di esperienza, affinché essi possano imparare a conoscersi, capire qual è il ramo lavorativo più adatto alle loro attitudini e fare così una scelta più consapevole quando si tratterà di iniziare una carriera o scegliere l’università in cui continuare il percorso di studi.
Tale cambiamento concettuale è di importanza centrale nel ruolo che questo tipo di esperienza ha nella carriera scolastica dello studente.
A differenza dell’alternanza scuola-lavoro, i PCTO privilegiano l’organizzazione delle esperienze per classe intera, con obiettivi prefissati raggiungibili tramite le esperienze di tirocinio lavorativo.
Spetterà ai tutor scolastici occuparsi dell’organizzazione del progetto o dell’individuazione di partner che curino tale aspetto.
Le competenze acquisite costituiscono comunque credito sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi ivi compresa l’eventuale transizione nei percorsi di apprendistato. Al termine del percorso, quindi, vengono rilasciati attestati di frequenza, certificati di competenze e crediti.
L’alleanza tra scuole e strutture ospitanti si concretizza nella collaborazione tra tutor interni e tutor esterni finalizzata al positivo svolgimento dell’esperienza di Alternanza della studentessa o dello studente.
Una buona collaborazione si basa soprattutto sulla chiarezza dei ruoli che qui definiamo.
Le funzioni del tutor interno (docente):
- elabora, insieme al tutor esterno, il percorso formativo personalizzato che verrà sottoscritto dalle parti coinvolte (scuola, struttura ospitante, studente/soggetti esercenti la potestà genitoriale);
- assiste e guida la studentessa o lo studente nei percorsi di alternanza e ne verifica, in collaborazione con il tutor esterno, il corretto svolgimento;
- gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l’esperienza di alternanza scuola lavoro, rapportandosi con il tutor esterno;
- monitora le attività e affronta le eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse;
- valuta, comunica e valorizza gli obiettivi raggiunti e le competenze progressivamente sviluppate dallo studente;
- promuove l’attività di valutazione sull’efficacia e la coerenza del percorso di alternanza, da parte dello studente coinvolto;
- informa gli organi scolastici preposti (Dirigente Scolastico, Dipartimenti, Collegio dei docenti, Comitato Tecnico Scientifico/Comitato Scientifico) ed aggiorna il Consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi, anche ai fini dell’eventuale riallineamento della classe;
- assiste il Dirigente Scolastico nella redazione della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni per le attività di alternanza, evidenziandone il potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione.
Il docente viene designato dall’istituzione scolastica tra coloro che, avendone fatto richiesta, possiedono titoli documentabili e certificabili, attingendo anche all’organico del potenziamento.
Il tutor esterno, selezionato dalla struttura ospitante tra soggetti che possono essere anche esterni alla stessa, rappresenta la figura di riferimento dello studente all’interno dell’impresa o ente.
Le funzioni del tutor esterno:
- collabora con il tutor interno alla progettazione, organizzazione e valutazione dell’esperienza di alternanza;
- favorisce l’inserimento della studentessa e dello studente nel contesto operativo, lo affianca e lo assiste nel percorso;
- garantisce l’informazione/formazione della studentessa e dello studente sui rischi specifici aziendali, nel rispetto delle procedure interne; pianifica ed organizza le attività in base al progetto formativo, coordinandosi anche con altre figure professionali presenti nella struttura ospitante;
- coinvolge la studentessa e lo studente nel processo di valutazione dell’esperienza; fornisce all’istituzione scolastica gli elementi concordati per valutare le attività dello studente e l’efficacia del processo formativo.
L’interazione tra il tutor interno e il tutor esterno mira a:
- definire le condizioni organizzative e didattiche favorevoli all’apprendimento sia in termini di orientamento che di competenze;
- garantire il monitoraggio dello stato di avanzamento del percorso, in itinere e nella fase conclusiva, al fine di intervenire tempestivamente su eventuali criticità;
- verificare il processo di attestazione dell’attività svolta e delle competenze acquisite dallo studente;
- raccogliere elementi che consentano la riproducibilità delle esperienze e la loro capitalizzazione.